Chi siamo
Siamo un gruppo di lavoro di musicisti, appassionati di musica. Facciamo parte di centri sociali, esperienze sociali autogestite. Ci siamo ritrovati a dare vita a questo progetto grazie al contatto e supporto con alcuni attivisti del collettivo Bida già creatori dell’istanza “mastodon.bida.im”.
Perchè una istanza focalizzata sulla musica?
Stanchi di scambiarci informazioni tramite sistemi eticamente in contrasto con i nostri principi, abbiamo deciso di dar vita a questa istanza.
Siamo convinti che slegare la diffusione di musica da logiche competitive, possa favorire il fare comunità, quindi un maggiore e più sincero scambio di informazioni.
Siamo per incentivare l’autoproduzione (DIY) e l’autogestione, riprendere il controllo dei nostri strumenti quotidiani, imparare a conoscerli e non esserne assoggettati.
Siamo per la decentralizzazione e non per l’accumulazione di potere in pochi sistemi. Piccolo è bello ed il sistema federato e decentrato di Mastodon aiuta in questo.
Questa istanza non vuole essere un semplice luogo di discussione sulla musica scollegato dal contesto, ma un punto d’incontro che stimoli anche una crescita con un confronto continuo sulle metodologie utilizzate, sia in questo spazio che al di fuori di esso.
Crediamo appunto, che le connessioni che influenzano la diffusione e la creazione di determinata musica siano molteplici e noi tutte/i possiamo partecipare nella definizione di questo.
Premessa
Intendendo social network come strumento di comunicazione riconosciamo che negli ultimi anni le soluzioni commerciali (Facebook, Instagram, Twitter ecc) hanno acquisito un ruolo preponderante per quanto riguarda il modo di comunicare in rete. Siamo nella situazione in cui parlare di Social Network significa solo identificare i social network commerciali. Profilazione di massa, gamificazione, manipolazione delle informazioni e impossibilità della gestione dei propri contenuti sono solo gli elementi problematici maggiormente visibili.
Gli attori principali sono in questo campo solo multinazionali che con le loro piattaforme hanno affinato meccanismi che, fondandosi su alcuni concetti sviluppatisi nell’ambito della psicologia cognitiva, spingono l’utente a una sempre maggiore permanenza al loro interno. Parallelamente, per legare ancora di più gli utenti a sé, hanno sollecitato un accentramento delle informazioni creando una sorta di bolla che ha in parte raggiunto il loro obiettivo di accentrare tutte le informazioni di cui un utente “ha bisogno” quotidianamente.
Questi social network con le loro strategie hanno pesantemente modificato le relazioni sociali. Nonostante questo crediamo sia possibile utilizzare strumenti analoghi ma di cui siamo in controllo e il cui funzionamento possiamo decidere collettivamente, allo scopo ad esempio di poter condividere informazioni e discuterle assieme.
Crediamo che i movimenti sociali non sono stati capaci di proporre una piattaforma finalizzata all’open publishing non commerciale. Crediamo ovviamente che il motivo non sia la mancanza di capacità tecniche, ma (forse) la sfiducia sull’utilità di un Social Network, sui danni provocati dal suo utilizzo eccessivo, sull’impossibilità di poter competere con la massa degli utenti dei social network commerciali ed il rischio di divenater strumenti di nicchia facilmente attaccabili.
Tuttavia crediamo che una risposta possibile che si può dare nell’immediato al monopolio incontrastato dei social network commerciali sia tentare strade alternative capaci di creare delle emorragie di utenti e contenuti, con la volontà di non renderli più l’unico punto in cui trovare la maggior parte delle informazioni che ci interessano.
Qual è la nostra idea di “social network”
Troviamo che le piattaforme e i gruppi capaci di gestire un server o servizi autogestiti siano una ricchezza per tutto il movimento e che tali infrastrutture debbano essere incentivate nel modo più decentralizzato e federato possibile.
Troviamo che la formazione e l’autoformazione siano indispensibili e possibili solo con il coinvolgimento di tutt* anche nella gestione di una infrastruttura informatica.
Troviamo che, per la nostra attività e per la libertà di tutte e tutti, l’anonimato sia da difendere.
Crediamo che sia importante che esista un mezzo capace di permettere, anche a chi ha poche competenze tecniche, di potersi esprimere senza che qualcuno lo possa facilmente identificare.
Cosa vogliamo nel nostro social network
- Poter conoscere gli algoritmi che definiscono i contenuti che appaiono nella nostra “home”. Quindi un Social Network trasparente, appunto Open Source.
- Gestire la piattaforma nel modo più orizzontale possibile tramite assemblee e altre tecniche legate al metodo del consenso.
- Poter incentivare lo scambio di informazioni utili alla nostra crescita personale e scoraggiare appunto l’opposto.
- Poter avere un aggregatore, in cui ricercare facilmente le notizie che ci interessano.
- Poter controllare facilmente i nostri contenuti e distruggerli con un semplice click.
- Poter parlare e dialogare con gli/le admins del server su cui postiamo i nostri contenuti.
- Poter accedere a notizie nel modo più anonimizzato possibile.
- Poter generare kaos, avere tantissime identita’ diverse.
- Poterci trovare in una comunità con cui dialogare anche dal vivo e non solo attraverso un computer.
Costruire un’alternativa ai social network commerciali,
Perché Mastodon
Mastodon è attualmente il miglior candidato su cui concentrare le nostre energie. Mastodon è un social network distribuito, federabile, simile a Twitter, ma amministrato in modo decentralizzato. Ogni server (o “instance”) mantiene la propria autonomia e dialoga con altre instance attraverso gli standard aperti Ostatus (usato anche da GNU Social) e ActivityPub.
Vorremmo far vivere Mastodon principalmente come uno spazio di “rimbalzo” verso altri Blog/Siti/Forum e non come un contenitore di contenuti. Ogni instance di mastodon rappresenta un’isola dove gli/le utent* condividono degli interessi e una policy di comportamento.
Cosa contraddistingue questa istanza di mastodon
- tutela della privacy e dell’anonimato: non pubblichiamo né conserviamo dati sensibili di alcuna persona (anche se presenti in altri siti)
Cosa non si puo’ fare su questa istanza
- Postare messaggi razzisti, sessisti, fascisti, violenti verso le singole persone.
- Postare messaggi di propaganda partitica istituzionale
- Postare messaggi finalizzati esclusivamente alla promozione di attività commerciali
- Postare messaggi offensivi e denigratori, finalizzati al semplice insulto o alla minaccia personale nei confronti di altri utenti
- Postare messaggi che facciano riferimento a contenuti di facebook: ti invitiamo invece ad aprire anche un blog
- Postare messaggi senza considerare che gli utenti possono avere una sensibilita’ diversa dalla tua (utilizza il content warning)
- Postare messaggi del tipo “se mi segui, ti seguirò anche io”, “seguimi anche tu perfavore”, o similari. Questa istanza non vuole creare dinamiche di questo tipo.
Cosa mastodon non può fare
- Renderti assolutamente “anonimo”
Caratteristiche interessanti di mastodon
Mastodon presenta delle caratteristiche che permettono di mitigare gli effetti degli strumenti di profilazione di massa e della Social Media Intelligence
- decentralizzato e federato: il funzionamento di mastodon permette di avere diversi nodi autonomi e collegati tra loro. Questo nodo mette la privacy degli utenti al primo posto: i tuoi dati non vengono conservati
- identità multiple: creandoti identità multiple puoi creare “dissonanze” nei modelli statistici che analizzano i comportamenti delle persone sui social media
- diritto all’oblio: cancella il tuo utente, cancella i tuoi contenuti, elimina la tua “impronta” dal nodo
D’altronde la soluzione per essere anonimi non può essere solo tecnica: le nostre interazioni, le nostre reti sociali reali, sono dati e indicatori di chi siamo. Agenzie governative e aziende possono arrivare a capire “chi siamo” con buona approssimazione anche se usiamo un nickname e ci colleghiamo tramite TOR, a partire dalle interazioni pubbliche online.
Queste sono possibilità che devi quindi prendere in considerazione quando usi la nostra piattaforma:
- i messaggi che scrivi possono avere ricadute repressive sugli admin e sull’esistenza del nodo stesso
- certi comportamenti possono rilevare la tua identita’ e quella degli/lle altr* utent* (per questo fai piu’ utenze, generando chaos!)
- gli admin sono impegnati a garantirti un’esperienza sicura ma la sicurezza assoluta non esiste. Per questo è importante mettere in campo pratiche per rendersi anonimi a seconda delle situazioni, ad esempio usando tor.
Mastodon come qualunque altra soluzione unicamente tecnica non può essere la soluzione: le soluzioni si trovano e costruiscono a partire e all’interno delle realtà/gruppi/esperienze dai legami e dalle interazioni tra le persone che ne fanno parte.
FAQ
Come si gestisce il nodo stereodon.social? Come e quando gli/le utent* possono dialogare con gli/le admins
Il nodo viene gestito attraverso l’impegno di un gruppo di lavoro composto da sysadmin, amministratori e moderatori. Non si tratta di una redazione, non abbiamo linee editoriali da proporre. Il gruppo che gestisce il nodo si impegna a tenere in vita il nodo nel rispetto della policy.
Gli utenti possono facilmente dialogare con il gruppo di lavoro attraverso la messaggistica privata o via la mail, avvisando gli admins e i moderatori di violazioni della policy.
Vorremo creare una nostra instance, come possiamo fare?
Il gruppo di lavoro che sta dietro a stereodon.social è nato grazie al supporto del collettivo hacklabbo e Bida, ogni tanto creano degli incontri per aiutare la nascita di nuove istanze. Contattateli!
Siamo un gruppo e siamo solo su facebook, come possiamo pubblicare i nostri contenuti?
Semplicissimo, riportate anche da noi i contenuti senza inserire link da facebook con il testo (se rientra nei 500 caratteri) o uno screenshot. Oppure a apritevi un blog su Noblogs ed utilizzare il plugin Mastodon Autopost per pubblicare automaticamente su Stereodon. Avere un blog/sito autonomo e non dipendere solo da facebook e’ una ricchezza per tutt*. Questo progetto nasce anche per incentivare l’autonomia dalle multinazionali dell’IT.